Il primo articolo l’ho scritto stamattina, dopo esser stato svegliato dal terremoto delle 3.32 che ha sconvolto L’Aquila e i paesi limitrofi
Adesso le notizie si susseguono, come si susseguono le scosse di assestamento che ogni tanto si percepiscono fin qui, storie, immagini, volti…
Si comincia a fare il conto… 100 persone hanno perso la vita questa notte, 1500 i feriti e più di 10000 persone non hanno un tetto per la notte
L’epicentro sembra essere stato individuato nei pressi di Paganica, piccolo comune a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, lì l’80% delle abitazioni è inagibile, si stanno mettendo su tendopoli e centri di prima accoglienza per dare un minimo riparo alle persone che questa notte hanno perso ciò che dà una sicurezza alla vita di tutti noi, la propria casa
A L’Aquila e provincia intanto di continua a scavare nelle macerie, a mani nude, con le pale, con l’ausilio dei cani e del loro olfatto fine, non è possibile utilizzare ruspe o mezzi meccanici perchè la situazione è ancora troppo instabile, troppe costruzioni non reggerebbero alle vibrazioni sviluppate dai macchinari e si giungerebbe a creare più danni che altro rischiando nuovi crolli
Il centro storico de L’Aquila è stata la zona più colpita del capoluogo, l’albergo Duca degli Abruzzi, come una parte della casa dello studente e alcuni palazzi, sono venuti giù come un castello di carte sotto le sollecitazioni del sisma, la cupola di una delle due chiese di piazza del Duomo (la chiesa delle Anime Sante) è crollata anch’essa sotto i sussulti del terreno, mentre tanti, tantissimi edifici del centro storico sono oramai inagibili e pericolosi
Gli aiuti stanno arrivando da tutta Italia, il tam tam è iniziato già questa mattina poco dopo il sisma, colonne di pompieri, aiuti e volontari si sono diretti a L’Aquila e ai paesi vicini con i mezzi di trasporto disponibili, l’Autostrada Roma-L’Aquila-Teramo è tuttora chiusa nel tratto da Tornimparte a L’Aquila e dal casello di Roma
Scorrono le immagini sui vari canali televisivi e io non posso fare a meno di pensare a L’Aquila, agli “accidenti” che ho mandato a quella città, alle sue vie che mi sono oramai quasi familiari, a quella casa nel centro storico che chissà se sarà ancora in piedi o venuta giù… via XX settembre è a pochi metri da dov’era, la casa dello studente è anche lì vicina… stò provando a sentire persone che conosco, ma prendere la comunicazione è quasi impossibile… ho saputo che due persone, miei parenti dal ramo di padre che io avevo visto due volte, hanno perso un loro caro nel crollo della loro casa, Tempera, un altro comune nei pressi de L’Aquila dove sò che vivevano loro, un altro comune devastato da questa tragedia…
Pensieri confusi in questo istante sollievo per aver firmato una cosa a giugno scorso, ma anche preoccupazione per le persone con cui ho firmato con cui avevo instaurato un bel rapporto e che non riesco a sentire per sincerarmi del loro stato…
E intanto si susseguono le agenzie, gli aggiornamenti e le edizioni straordinarie dei telegiornali, in una giornata che ha un che di irreale e che sicuramente verrà ricordata purtroppo per molto tempo