Nell’articolo di ieri parlavo della notizia di Giulio Golia, inviato delle Iene preso a fucilate da qualcuno. Questa sera mi sono visto con parecchia curiosità il servizio all’interno del programma di Italia 1 e ho capito bene cosa era successo.
Giulio Golia, travestito da immigrato Tunisino fuggito dal campo di Manduria, uno dei campi in cui in questi giorni vengono smistati i clandestini arrivati a Lampedusa, e diretto come in Francia, andava in giro nelle case nei dintorni di esso per “tastare il polso” all’accoglienza italiana… cosa ne è venuto fuori?
Il grande cuore degli italiani… pane, formaggio, acqua, soldi, è stato dato di tutto al Golia/Tunisino, dagli abitanti dei dintorni del campo, questo ha evidenziato il carattere accogliente della popolazione e la “pena” e la “commozione” che suscitano gli immigrati, unito allo spirito di “se io stò bene cerco di far stare meglio anche te”… questo è venuto fuori! La disponibilità della gente a regalare qualcosa, ad essere gentili… ma proprio tutti tutti hanno avuto questa reazione? Beh no… e qui arriviamo alla notizia di ieri…
Golia nell’ultima casa in cui ha chiesto da fuori al cancello una bottiglia d’acqua, ha ricevuto due colpi di fucile… non so quale possa essere stata la motivazione del padrone di casa per aprire il fuoco a quel modo, magari l’esasperazione per qualcosa già subito da altri extracomunitari, o semplicemente un modo di fare alla Far West, ma da come si è visto ha messo in atto il detto “prima sparo poi ti chiedo chi sei!” E Golia se l’è cavata con una gran corsa, un enorme spavento e due colpi di fucile che gli sono stati esplosi contro… questo per dire che in mezzo alla disponibiltà e alla gentilezza c’è anche qualcuno che per motivi suoi, ti spara contro