Rivoluzione Ucraina a Kiev continua la tregua armata

Da fine Novembre l’Ucraina sta vivendo un periodo molto difficile, dopo la decisione del governo di non firmare un accordo di associazione con l’Unione europea che avrebbe allontanato l’ex repubblica sovietica dall’influenza russa, una parte della popolazione ha dato vita a manifestazioni anche molto violente capeggiate del leader del partito di opposizione Udar Vitalij Kličko.

Il governo presieduto daViktor Janukovič infatti, si rifiutò di firmare il trattato perchè esso avrebbe significato entrare se non formalmente almeno economicamente nell’orbita dell’Unione Europea, uscendo dall’influenza e la quasi sovranità Russa.

Al presidente Putin ovviamente questa cosa non andava totalmente giù e si dice abbia fatto qualche pressione sul presidente ucraino perchè non firmasse l’accordo.

Questo gesto ha portato la popolazione, convinta che entrare nell’orbita europea possa essere un buon modo per far marciare l’economia del paese, a manifestare come dicevo, anche in maniera molto violenta, con scontri con la polizia che hanno portato a vari feriti, il tutto è stato affrontato da Janukovič e dal suo governo con il pugno di ferro, promulgando una legge che vietasse le manifestazioni e o cose simili… è stato il finimondo, la polizia ha tentato di far sgomberare i dimostranti con la forza ed essi con la forza hanno risposto.

Il tutto ha portato a scontri sempre più violenti e con la richiesta di dimissioni al presidente Janukovič ed al suo governo.

Nel frattempo Kličko, unico rappresentante politico nella manifestazione parlando ai dimostranti sulla piazza aveva chiesto 24 ore di tregua in cui il presidente ed il suo governo se ne sarebbero dovuti andare, in caso contrario, al termine delle 24 ore, la manifestazione avrebbe assunto le proporzioni della Guerra Civile… nella notte c’è stato un incontro tra i due leader delle opposte fazioni, e Kličko, ha deciso di prolungare la tregua.

Nel frattempo i manifestanti si stanno preparando “al peggio” costruendo barricate e “avamposti” all’interno della città…

Purtroppo come si risolverà questa storia non è dato saperlo…

L’Unione Europea nel frattempo ha inviato il commissario europeo all’allargamento Stefan Füle a Kiev, sperando che possa mediare nella situazione, la reazione di Mosca invece è stata di non volontà ad interferire in alcun modo sulla questione interna ucraina

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